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lunedì 11 febbraio 2013


"Un samurai a Trapani"
Tragedie come quelle del suicidio di Giuseppe Burgarella vanno affrontate coi fatti, non con i bei discorsi, ipocriti e criminali, con cui quegli stessi politicanti che hanno portato l'Italia al disastro ci ammorbano in queste settimane elettorali.
Giuseppe Burgarella, il "samurai" di Trapani
Il gesto del Signor Burgarella mi ha ricordato il suicidio rituale con cui i samurai giapponesi preservavano il loro onore.
Seppuku, il suicidio rituale dei samurai giapponesi.
Politicanti di ogni specie e sottospecie, che sediate in Parlamento, al Governo o al Quirinale siete tutti coinvolti
Canzone del maggio.
Ognuno di noi è, allo stesso tempo, quello che è e quello che potrebbe essere.
E quello che si potrebbe essere dipende da chi sta al potere.
E se il "Potere" come nell'Italia di questi ultimi sessant'anni, nella Cecoslovacchia di Jan Palach e di Jan Zajíc, nell'URSS di Valery Sablin o nella Tunisia di Mohamed Bouazizi-venditore ambulante-vessato dalla polizia-che si dà fuoco è un verminaio, questi suicidi continueranno a segnare il tempo dell'avidità e della pochezza di chi sta al "Potere". Sì, siamo tutti coinvolti.

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