"L'Amore... è come il Vento".
Per un velista il vento è tutto.
Quando c'è bonaccia si scruta ogni angolo di mare per cercare la minima ruga sull'acqua che ne annunci l'arrivo.
E quando arriva si sa che nulla sarà più come prima, si sa che tutto sarà avvolto dal soffio divino.
I classici della letteratura, dall'Odissea in poi, vi renderanno in modo profondo ciò che cerco di dirvi.
L'Amore è come il vento: a volte nello sguardo di una donna avverti la brezza che sai si alzerà fino a diventare vento o, perfino, tempesta, ma che sarà, comunque, Vita.
Andando in fondo con la metafora si potrebbe pensare al "colpo di fulmine" come a un "groppo di vento". Quando cala il vento, cala l'amore, per non appassire nelle bonacce bisognerà saper combattere l'abitudine, non dare mai l'altro per "scontato" o definitivamente "acquisito". Solo così, anche con forza 1 o 2, la vita di coppia potrà continuare a veleggiare.
Dopo sette anni, e oltre 450 articoli, ho deciso di trasferire, includere questo blog nel nuovo sito rinotringale.it Buona lettura.
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domenica 18 novembre 2012
mercoledì 14 novembre 2012
"La proprietà privata è un furto" (Proudhon, 1840)
Da ragazzo, ammetto, questa affermazione mi affascinava.
Oggi, quarant'anni dopo, mi fa sorridere per la sua ingenuità perchè senza proprietà privata, senza libertà di iniziativa, senza la possibilità di trasmettere conoscenza e proprietà, staremmo ancora appollaiati sugli alberi a mangiar bacche e spidocchiarci tutto il giorno.
O, come nei paesi comunisti, saremmo tutti poviri ie pessi (poveri e persi), come si dice in Sicilia.
La domanda a questo punto può però diventare un'altra:
Da ragazzo, ammetto, questa affermazione mi affascinava.
Oggi, quarant'anni dopo, mi fa sorridere per la sua ingenuità perchè senza proprietà privata, senza libertà di iniziativa, senza la possibilità di trasmettere conoscenza e proprietà, staremmo ancora appollaiati sugli alberi a mangiar bacche e spidocchiarci tutto il giorno.
O, come nei paesi comunisti, saremmo tutti poviri ie pessi (poveri e persi), come si dice in Sicilia.
La domanda a questo punto può però diventare un'altra:
"Fino a che punto è ammissibile la proprietà privata?".
Fino a che punto si può tollerare l'avidità, la meschinità, la stupidità, la mancanza di umanità di gente come Gina?
domenica 11 novembre 2012
Gina
Nel 2011 la "fortuna personale" di Gina è aumentata di 600 $ al secondo e il "suo" attuale patrimonio ha raggiunto 29,3 miliardi. Ciò nonostante, di recente, ha chiesto al governo australiano di poter importare minatori (= schiavi) africani da pagare 2 $ al giorno.
E questa sarebbe un essere umano?
Oggi è San Martino, San Martino di Tours, quello del mantello.
Nel 2011 la "fortuna personale" di Gina è aumentata di 600 $ al secondo e il "suo" attuale patrimonio ha raggiunto 29,3 miliardi. Ciò nonostante, di recente, ha chiesto al governo australiano di poter importare minatori (= schiavi) africani da pagare 2 $ al giorno.
Oggi è San Martino, San Martino di Tours, quello del mantello.
Cupidigia, Ingordigia |
giovedì 8 novembre 2012
Petra, Troia, Rosetta... e Prometeo.
Troia, antica città greca in Turchia, scoperta dal tedesco Schliemann.
Petra, la perla di Giordania, dallo svizzero Burckhardt.
La stele di Rosetta, ritrovata dalle truppe napoleoniche, permise al francese Champollion di decrittare i geroglifici egiziani.
Perchè sempre bianchi intrisi di pensiero occidentale a fare tutte queste scoperte?
E per giunta "in casa d'altri"?
Forse perchè il pensiero occidentale, fin dai tempi dell'antica Grecia, ha subito una "mutazione" sociale che l'ha plasmato in modo diverso da tutti gli altri. Che spinge a cercare gli occidentali, come novelli Prometeo, qualcosa che sta sempre "oltre".
Cap.1 "Il bottino di Ahmed"
(Il protagonista si immerge nel "panorama umano" del Gateway of India a Mumbai).
Il Gateway brulicava come sempre di gente, di tanta gente che si trascinava indolente oscillando senza una meta e senza una scadenza. Figure in kurta, caffettani, sari, o in consunti pantaloni e logore magliette macchiate di sudore si muovevano lentamente ricoprendo tutta la spianata, come zampe di un immenso ragno dai movimenti rallentati. Il tempo scivolava dai loro zigomi come coriandoli che fuggono le dita di una mano aperta. Il tempo sembrava non chiedere loro nulla. Né un prima, né un dopo. Si accontentava di un semplice durante.
Troia, antica città greca in Turchia, scoperta dal tedesco Schliemann.
Petra, la perla di Giordania, dallo svizzero Burckhardt.
La stele di Rosetta, ritrovata dalle truppe napoleoniche, permise al francese Champollion di decrittare i geroglifici egiziani.
Stele di Rosetta |
E per giunta "in casa d'altri"?
Forse perchè il pensiero occidentale, fin dai tempi dell'antica Grecia, ha subito una "mutazione" sociale che l'ha plasmato in modo diverso da tutti gli altri. Che spinge a cercare gli occidentali, come novelli Prometeo, qualcosa che sta sempre "oltre".
Gateway of India, Mumbai |
(Il protagonista si immerge nel "panorama umano" del Gateway of India a Mumbai).
Il Gateway brulicava come sempre di gente, di tanta gente che si trascinava indolente oscillando senza una meta e senza una scadenza. Figure in kurta, caffettani, sari, o in consunti pantaloni e logore magliette macchiate di sudore si muovevano lentamente ricoprendo tutta la spianata, come zampe di un immenso ragno dai movimenti rallentati. Il tempo scivolava dai loro zigomi come coriandoli che fuggono le dita di una mano aperta. Il tempo sembrava non chiedere loro nulla. Né un prima, né un dopo. Si accontentava di un semplice durante.
domenica 4 novembre 2012
Democrazia rinsecchita
La democrazia in Sicilia non ha mai avuto "vita facile".
Non è mai stata "popolare" perchè, come diceva Leonardo Sciascia, "... qui la gente non ha fiducia nelle idee, non crede che le idee possano cambiare il mondo".
Da tempo immemore la Democrazia in Sicilia è un "albero rinsecchito", ma le elezioni regionali del 28 ottobre scorso ne hanno decretato la morte ufficiale, oggettiva... "statistica". Solo il 47,42% è andato a votare, i risultati non rappresentano la maggioranza, la responsabilità del disastro è di questa "marcia classe dirigente" che si autoperpetua dal dopoguerra e il risultato è che la Democrazia è, per l'appunto, morta. Povera Patria.
La democrazia in Sicilia non ha mai avuto "vita facile".
Non è mai stata "popolare" perchè, come diceva Leonardo Sciascia, "... qui la gente non ha fiducia nelle idee, non crede che le idee possano cambiare il mondo".
Da tempo immemore la Democrazia in Sicilia è un "albero rinsecchito", ma le elezioni regionali del 28 ottobre scorso ne hanno decretato la morte ufficiale, oggettiva... "statistica". Solo il 47,42% è andato a votare, i risultati non rappresentano la maggioranza, la responsabilità del disastro è di questa "marcia classe dirigente" che si autoperpetua dal dopoguerra e il risultato è che la Democrazia è, per l'appunto, morta. Povera Patria.
venerdì 2 novembre 2012
Tragedie.
Le tragedie le provocano i "sordi", specie se ottusi e rancorosi
le concepiscono i geni
le attuano i fanatici
"Ne quid nimis, mai eccedere".
Se i quattro tizi della prima foto, specie il francese, se ne fossero ricordati, non avrebbero imposto riparazioni di guerra odiose e inaccettibili, la Germania non sarebbe precipitata nel caos e nella disperazione, il Nazismo (forse) non avrebbe preso piede, la Seconda Guerra Mondiale (forse) non sarebbe scoppiata, il mondo si sarebbe risparmiato l'orrore di sigle malefiche e mio zio Tommaso
(il "Masino" di mia nonna, sua madre), non sarebbe morto, a soli 20 anni, sotto un bombardamento aereo americano su Cagliari.
Le tragedie le provocano i "sordi", specie se ottusi e rancorosi
Lloyd George, Orlando, Clemenceau e Wilson a Versailles 1919 |
Hitler |
e le perpetuano le canaglie
Himmler |
Se i quattro tizi della prima foto, specie il francese, se ne fossero ricordati, non avrebbero imposto riparazioni di guerra odiose e inaccettibili, la Germania non sarebbe precipitata nel caos e nella disperazione, il Nazismo (forse) non avrebbe preso piede, la Seconda Guerra Mondiale (forse) non sarebbe scoppiata, il mondo si sarebbe risparmiato l'orrore di sigle malefiche e mio zio Tommaso
(il "Masino" di mia nonna, sua madre), non sarebbe morto, a soli 20 anni, sotto un bombardamento aereo americano su Cagliari.
Oggi si commemorano i defunti e io penso proprio alla giovane vita di mio zio Tommaso, orfano di padre e capofamiglia a 15 anni, a Cagliari per lavoro, con il talento della pittura, innamorato dell'Arte, con tanta voglia di vivere, ammazzato dai tanti Clemenceau e Hitler che appestano la nostra specie. Penso a mio Zio Masino che non ho potuto conoscere.
Zio Masino (Catania 1923 - Cagliari 1943) |
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