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sabato 24 marzo 2012

"N" da "Il Guado"
Cap.3 "Il Guado"
(Scena: Alpi svizzere; Tempi: Attuali; Personaggi: Seb: il padre; Spindle: il figlio).
«La Rivoluzione francese, che aveva abbattuto la monarchia, alla fine partorì “N”, elesse un imperatore, pensa un po’! Ma Napoleone, comunque figlio della rivoluzione, non si fece incoronare da Pio VII, il papa, perché la corona in testa se la mise da solo. Come a dire che il potere gli derivava dalle sue capacità e dal popolo che lo aveva eletto. Non si fece insomma fregare dal papa, come Carlomagno mille anni prima. Gran cervello fine, quel gran figlio di donna Letizia. Rifilò in sostanza al Papa la parte del notaio.
“N” era uno che non dormiva la notte, diceva di avere nel cervello mille cassetti che poteva aprire e chiudere a piacimento. Grande organizzatore, stratega finissimo, talmente fine che alla fine riuscì a sconfiggere se stesso. Al colmo della potenza si imbarcò infatti in un’impresa senza speranza: possedere la Grande Madre Russia e umiliare Alessandro I, lo zar che spudoratamente, a suo avviso, continuava a snobbarlo. Finì che Napoleone perse la Russia… e la Russia perse la modernità. Comunque sia era il 1812 e la pentola russa continuò a sobbollire, con il coperchio ben chiuso, per altri 105 anni».
«Cosa vuol dire, papà?».
«Vuol dire che centocinque anni dopo la Campagna napoleonica, nel 1917, forse per il mancato incontro con gli ideali della Rivoluzione francese, o per aver perso l’incontro con la modernità, di certo per il puzzo di chiuso e di stantio, la mancanza di vere e oneste riforme sociali, la corruzione dilagante, l’incapacità nel prendersi cura dei più elementari bisogni del proprio popolo, l’Impero russo collassò, di botto, come una montagna di sale. Nicola II e la sua famiglia furono trucidati con una ferocia che viene fuori solo quando si vogliono vendicare secoli e secoli di ingiustizie, bestiale sfruttamento e violenza su intere generazioni. Ancora nell’Ottocento, mentre l’Occidente era pervaso da folli cambiamenti e un inarrestabile progresso, i proprietari terrieri russi perpetuavano la ormai consunta società feudale con diritti assoluti sui propri contadini: diritti di vita e di morte. Per certi versi Nicola II fu sterminato proprio grazie alla vittoria del suo pro-pro-pro-zio Alessandro I...»

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