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venerdì 31 maggio 2013

"U-Boot".
Ai primi del '900, quando l'arma sommergibile divenne operativa, i Comandi Marina faticarono a trovare capitani vecchio stile disposti ad operare su quei battelli. Ciò perchè, secondo il codice cavalleresco, il vero combattente affronta il nemico a viso aperto.

U-boot
Allora mi domando e dico: "Ci vuole coraggio a mettere una bomba sotto un'autostrada con il rischio di ammazzare, oltre "l'obiettivo", anche gente che passa di lì per caso?

Capaci, 23 maggio 1992
... o a metterla davanti a una palazzina per ammazzare un figlio, a tradimento, sotto gli occhi della madre?
  
Via D'Amelio, Palermo, 19 luglio 1992
Ci vuole coraggio a fare tutto ciò? Nascondendosi e ammazzando, a tradimento, come capita capita?


Quelli non sono uomini d'onore. Quello non è coraggio. Quella è vigliaccheria. Il vero coraggio è quello di chi, a viso aperto, dice in cosa crede e per cosa combatte, anche a rischio della vita.



giovedì 30 maggio 2013

"L'han detto loro".
Nell'articolo del 16 aprile scorso vi avevo parlato del saggio di Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta. Adesso vi riporto alcune citazioni dal loro libro.

Governo globale
Aldous Huxley (lo conosciamo già)
"Conoscerete la verità, e la verità vi renderà folli".

Benjamin Disraeli (1804-1881), primo ministro britannico
"Il mondo è governato da personaggi ben diversi da quelli creduti da coloro i quali non sanno guardare dietro le quinte". 

Honoré de Balzac, Illusions perdues
"Vi sono due storie: la storia ufficiale, menzognera... e la storia segreta, nella quale si trovano le cause vere degli eventi, una storia vergognosa".

George Orwell, 1984
"Ti spremeremo fino a che tu non sarai completamente svuotato e quindi ti riempiremo di noi stessi".

Lenin
"E' proprio vero che la libertà è preziosa; così preziosa che dovrebbe essere razionata".

Alfredo Macchi, scrittore (Rivoluzioni SpA. Chi c'è dietro la Primavera Araba".
"Basta pagare insomma e si possono creare movimenti politici virtuali, condizionare i media e suggestionare i cittadini".

Ezra Pound, scrittore
"Una nazione che non si indebita fa rabbia all'usuraio".

Amschel Mayer Bauer Rotschild, banchiere
"Mi si consenta di emettere e controllare la moneta di un Paese e non m'importa più dei suoi governanti".

Sir Josiah Stamp, Governatore Banca d'Inghilterra (1928-1941)
"Dare alle banche la possibilità di creare moneta è come darsi in schiavitù e doversela pagare pure".

Henry Ford, industriale
"E' bene che la gente non sappia come funziona il nostro sistema monetario, perchè se lo sapesse farebbe una rivoluzione entro domani mattina.

Jack London, "Il tallone di ferro", 1907
"Oggi nessuno agisce liberamente, siamo tutti prigionieri degli ingranaggi della macchina industriale".

John Perkins, ex banchiere, saggista ed economista americano
"I sicari dell'economia sono professionisti ben retribuiti che sottraggono migliaia di miliardi di dollari a diversi paesi in tutto il mondo [...] I loro metodi comprendono falso in bilancio, elezioni truccate, tangenti, estorsioni, sesso e omicidio. Il loro è un gioco vecchio quanto il potere, ma che in quest'epoca di globalizzazione ha assunto nuove e terrificanti dimensioni. Lo so bene: io ero un sicario dell'economia".

Buongiorno... o buonasera, dipende dai punti di vista!


mercoledì 29 maggio 2013

"Bagnasco Angelo, professione cardinale"
Di seguito le acute riflessioni rilasciate dal signor Bagnasco Angelo, pochi giorni fa, alla stampa.
ANSA GENOVA 18 MAG 2013.
"La gente ha diritto ad un governo stabile ed efficace e la sua tenuta con la "pacificazione" (sic!) tra PD e PDL "è quello che auspichiamo (chi lo auspica?) perchè il popolo si è espresso, il verdetto delle urne è stato chiaro, pur nella sua complessità, quindi la gente ha diritto ad un governo stabile ed efficace".
Bagnasco Angelo
Il signor Bagnasco non ha capito nulla... o ha capito tutto.
Se interpreta in tal modo i risultati elettorali dello scorso febbraio vuol dire che, più che in Vaticano, vive su un altro pianeta. Se invece ha capito tutto, ha detto delle evidenti falsità. Perchè falsità? Perchè quel 43% di elettori presi a calci nel sedere in febbraio, sempre più schifato, sempre più deluso da questa finta democrazia, non è andato a votare e, quando la gente non vota, la democrazia muore.
Crollo dell'affluenza alle urne
A Roma l'affluenza alle urne è crollata al "minimo di sempre": 52.80 %. In Italia, nel complesso, è stata del 62.38% (-14.78% rispetto alle precedenti elezioni (77.16%)). E per capire il crollo del Movimento 5 Stelle (-15%) non bisogna essere nè Archimede, nè Pitagora. Il crollo di Grillo coincide con il crollo dell'affluenza alle urne (-15%).


Mi sono sbagliato. Ho creduto che i due signori sopra capissero qualcosa di politica ma, purtroppo, alla prova dei fatti hanno dimostrato di essere degli incompetenti.  Con l'ottusa "strategia" tenuta dopo la "vittoria" di  febbraio si sono infognati in un vicolo cieco e, a tre mesi dalle elezioni, sono stati capaci di farsi scippare tutte le cariche istituzionali, di far alleare PD e PDL (i finti nemici di sempre) e di frustrare le aspettative di milioni di italiani che chiedevano un cambiamento effettivo in questa Italia ormai preda del degrado globale.
Ciò non toglie che gran parte delle proposte M5S sia valida (limite al numero dei mandati, non cumulabilità delle cariche, drastico taglio alle pensioni d'oro, riduzione del finanziamento pubblico ai partiti, potenziamento della democrazia diretta, semplificazione nell'amministrazione pubblica). Non è il primo caso (la Storia insegna) che gente brava a urlare in piazza, non sia capace, quando ne ha la possibilità, di governare con buonsenso e lungimiranza. Peccato! Mi spiace! Mi spiace proprio.


martedì 28 maggio 2013

"Ismi".
Lo scorso 15 maggio  ho inserito fra gli "ismi" (nazismo, comunismo, capitalismo) anche l'europe-ismo. Non perchè sia contro l'Europa Unita, ma perchè non mi piace questa Europa presunta-unita. Una UE in mano a burocrati superpagati, sprechi, gente non eletta (Van Rompuy per citarne uno). Un'Europa in mano alle grandi banche, e ai grandi monopoli che svuotano alla base l'autodeterminazione dei popoli. 
Chi è questa signora? Quanto ci costa?
Sono contro questa UE che ci assilla e infastidisce con disposizioni e divieti su minuzie (a che temperatura cuocere la pizza? come fare la mozzarella? l'oliera a tavola) ed è incapace di affrontare i grandi problemi della nostra epoca: immigrazione clandestina (= nuovi schiavi), aiuto vero ai Paesi in difficoltà, sviluppo del Terzo Mondo, lotta ai monopoli, controllo delle banche, contrasto alle speculazioni finanziarie, etc. Sono contro questi politicanti che impongono sacrifici agli altri (chiedetelo ai greci) mentre vivono nel privilegio e nello spreco.

Europa, europeismo: belle parole per confondere la gente. Già, come si confonde la gente? Semplice:
1. Si definisce un simbolo o un tema manifestamente positivo (es.: aiuto, coordinamento, controllo,
    integrazione).
2. Quindi lo si usa come paravento per fare esattamente il contrario.
Funziona, funziona. Specialmente con chi va di fretta e non vuole accendere i neuroni superstiti.


lunedì 27 maggio 2013

"Soldi buttati".
Mentre facevamo la spesa per il barbeque Vladimir mi disse, (stipando il carrello di vodka): "Vodka senza birra? Soldi buttati". Poi, spostandosi sullo scaffale della birra, ghignò: "Birra senza vodka? Soldi buttati".
Pietroburgo, gennaio 2006
Quel pomeriggio d'inverno, dopo il salmone alla griglia, grazie a buone dosi di saggia miscela... riuscii a camminare sull'acqua (il golfo di Finlandia sembrava marmo).
Golfo di Finlandia: Camminando sull'acqua.
Dopo il grill e i "miracoli sull'acqua" ricordo Ivan al piano: un grande!
Bei ricordi. 
Ivan l'Artista.
I russi, in privato, sono proprio gran bella gente.
Da un pò di tempo il blog è seguito da un nutrito gruppo di lettori russi. Русский Стандарт sulla destra, bionda sulla sinistra, brindo con piacere alla vostra salute: "здоровье!".


domenica 26 maggio 2013

"Q1".
Ho pensato spesso che "scie" possono lasciare gli articoli di questo blog. Quando sono in mare mi piace guardare la scia della barca. Le scie, a saperle guardare, dicono tanto e insegnano molto. 

 
Prua sulla Capraia (sullo sfondo: Capo Corso a sinistra, Giraglia a destra).

Questo blog è, alla fin fine, un Q1: un quotidiano con un solo articolo.
Quando faccio le "puntate" mi ricorda, invece, un cesto di ciliegie, dove una risposta spinge la domanda successiva. Ho pensato (credetemi) a diversificare gli argomenti, ma ultimamente ho delle fissazioni che, come andassi contro vento, mi rigettano al punto di partenza. Prima o dopo, comunque, cambieremo mari... e cieli!

  
Scrivendo per gli altri, per molti versi, scrivo per me stesso. Come quando si cucina per gli altri: ci si mette un impegno che di solito non si concede a se stessi. Scrivere è come fabbricare la pasta: passando attraverso la penna (il tasto, pardon) l'informe ammasso di idee acquista forma, conseguenzialità e sapore.


sabato 25 maggio 2013

"Il Guado".
Nell'ultimo capitolo, "Kaos", provo a guardare la Svizzera con gli occhi del siciliano e la Sicilia con quelli dello svizzero. Sempre nell'ultimo capitolo lancio un j'accuse alla Sicilia per quello che potrebbe essere e che invece non è. La mia è la rabbia di chi, amando la propria terra, la vorrebbe migliore. Comunque sia, è per quel j'accuse che decisi di pubblicare "Il Guado" con un editore siciliano.

Il Guado, 2011
L'editore si era impegnato a pubblicare la versione e-book entro il 2011. A oggi non è ancora uscita. Nel caso non riusciste a procurarvi il libro, e voleste il file pdf, chiedetelo liberamente.


venerdì 24 maggio 2013

"Arco voltaico".
Vi dedico con estremo piacere l'articolo di oggi, il 300°, per ringraziarVi dell'attenzione.
Il numero dei lettori è in lenta, ma costante crescita e il numero dei Paesi in cui viene letto aumenta (nuove entrate: Kirghizistan, Colombia, Costa Rica, Malesia, Ucraina, Nuova Zelanda, Polonia, Cina e Taiwan). Considerando che, a parte forse il vostro passaparola, io non faccio pubblicità, ne consegue che le vie del web sono... (pressoché) infinite.

Arco voltaico (guardate come se la ride l'amico ispanico).
Questi scambi di idee con persone sparse per il mondo mi fanno pensare agli archi voltaici.
La tensione di innesco? Forse la curiosità. Mi fa particolarmente piacere il fatto che i giorni con il più alto numero di accessi in assoluto sono stati quelli dei recenti anniversari di Peppino Impastato e di Giovanni Falcone.
* * *
Gli articoli escono con cadenza giornaliera. Spedisco gli avvisi per e-mail solo per evidenziare argomenti particolari. Se qualcuno vuole essere inserito nella lista, spedisca  pure l'indirizzo. 
Buona lettura.



giovedì 23 maggio 2013

"Anche questa è Sicilia".
Facendo un pò di contabilità ci si accorge che la guerra di mafia si combatte, prevalentamente, fra siciliani umani (magistrati, poliziotti, imprenditori, preti, operai, madri, sorelle, fidanzate, gente esasperata dalla mancanza di opportunità e rispetto) e una minoranza di siciliani marci: i mafiosi.

Giovanni Falcone, 21 anni dopo
Paolo Borsellino raccontò, in un'intervista in memoria di Giovanni Falcone, che Ninni Cassarà gli disse, mentre andavano al funerale di Beppe Montana: "Ci dobbiamo convincere che siamo, tutti, cadaveri ambulanti". Ho sempre pensato che i mafiosi siano dei poveracci, esseri strutturalmente ignoranti, attanagliati da una paura antica che per tutta la vita impedirà loro di intravedersi l'anima. La loro religiosità quando imbracciano crocifissi e santini, invece di mitra e lupara, è infantile superstizione.
Le idee non si possono ammazzare
Al di là del folclore, al di là di coppole, lupare, arance, cannoli e zibibbo, guardando il mappamondo, di mafie se ne trovano a tinchitè, a tutte le latitudini. E a ogni latitudine ci sono uomini e donne che combattono in modo eroico e persone che, tenendo famiglia,  si ribellano umilmente, ogni santo giorno, per non piegarsi, per non perdere la loro umanità, per restare vivi. Oggi bisogna ricordare anche loro.
*  *  *
Fra qualche giorno vi parlerò di Valery Michailovič Sablin, una persona eccezionale. Un uomo ammazzato, a 37 anni, "da una grande, grandissima mafia". Scannato, come sempre in questi casi, per le sue idee e per il suo coraggio. Il suo non è un nome noto, pochissimi conoscono il suo sacrificio. Nel mio nuovo libro, "Rivolta", è il capitano della "Xenia", una pirofregata che incrocia,  nel 1891, nel mar del Giappone. Buona navigazione capitano Sablin.



mercoledì 22 maggio 2013

"Masse".
"Vediamo cosa pensava Hitler delle masse che riuscì a muovere e come seppe muoverle. Il principio primo da cui Hitler partì era un giudizio di valore: le masse sono estremamente spregevoli, incapaci di pensiero astratto, disinteressate a ogni evento che stia oltre l'esperienza immediata. Il loro comportamento è determinato non dalla conoscenza e dalla ragione, ma da sentimenti e impulsi inconsci. [...].
Parata
Gli individui si rapportano alla società o tramite la famiglia, il clan, le associazioni, o attraverso la folla. Come membri della famiglia, del clan, del gruppo rimangono individui, come parte di una folla possono facilmente perdere qualsiasi umanità. [...]. Lo scrittore, instaurando un rapporto univoco con il lettore, parla all'individuo. L'oratore, invece, non vuole e non può considerare l'individuo perchè vuole annullarlo nella massa". Aldous Huxley, 1958.
Come afferma Alan Bullock nel libro sotto, Stalin la pensava, esattamente, come Hitler.
Io aggiungo che anche i pubblicitari di oggi la pensano come Hitler e Stalin: traspare dal disprezzo con cui trattano i consumatori. Avete mai ascoltato i testi del messaggi pubblicitari? Avete mai provato a togliere l'audio degli spot e osservare le espressioni sub-umane di attori e attrici?

Vite parallele
Leggete quanto Marguerita Yourcenair fa dire all'imperatore Adriano a proposito di "progresso e masse".










martedì 21 maggio 2013

"Coppa di champagne..."
... ovvero la "distribuzione della ricchezza".
L'andamento della curva è grosso modo uguale sia a livello mondiale che all'interno dei singoli paesi. In quelli sottosviluppati la "spartizione"  è più feroce (la parte sopra, quella in rosso, è più larga).
Distribuzione della ricchezza mondiale (1989, per "fette" di popolazione).
Percentuale                                                         Ricchezza (%)         
. Primo     20%                                                               82.70
. Secondo 20%                                                               11.75   
. Terzo     20%                                                                 2.50
. Quarto   20%                                                                 1.85
. Quinto    20%                                                                 1.40     
Distribuzione della ricchezza in Italia (Banca d'Italia)
Ed ecco quella (per addetto), ai primi del '900, negli Stati Uniti:
  Classe                               Individui       %           Ricchezza ($)      %
. Oligarchia                           250'251        1         67'000'000'000      71
. Borghesia                         8'429.845      29         24'000'000'000      25
. Lavoratori                       20'393.137      70           4'000'000'000       4

Vi ricordate di Pareto? Di Vilfredo Pareto? Quello dell'80/20?

Il Potere è altrove
 * * *
In questo momento (11:58), ventuno lettori stanno seguendo questo blog dalla Malesiaundici dalla Nuova Zelanda e altri dall'Europa. Ne sono particolarmente felice perchè: della Malesia e di Singapore ho dei bei ricordi, mentre la Nuova Zelanda dev'essere un bellissimo Paese, ho sentito dire che c'è della bella gente, vanno in vela (mica poco), non ci sono mai stato e... vorrei andarci.



lunedì 20 maggio 2013

"Superorganizzazione: Microsoft, Google, Facebook, Intel, Apple, Samsung".
"Storici, sociologi, psicologi hanno scritto molto sul prezzo che l'uomo d'Occidente ha pagato e sta pagando per il progresso tecnologico. Affermano che difficilmente può sorgere una democrazia nelle società in cui il potere economico si concentra e si centralizza sempre di più. Ma il progresso della tecnologia sta portando proprio a questa centralizzazione del potere. L'apparato della produzione di massa, migliorando la sua efficienza, tende a farsi sempre più complesso e costoso, meno accessibile quindi all'imprenditore che abbia mezzi limitati.


Aldous Huxley
Non solo: la produzione di massa non sta in piedi senza la distribuzione di massa, e la distribuzione di massa crea problemi (informatici, logistici, finanziari) che solo i grossi produttori possono risolvere adeguatamente (ed economicamente). Dove la produzione e la distribuzione diventano fenomeni di massa, grave è lo svantaggio dell'Uomo Piccolo, che non possiede una riserva sufficiente di capitale operante. Se entra in concorrenza con l'Uomo Grosso, perde prima i quattrini, e poi anche la qualità sua medesima di produttore indipendente; l'Uomo Grosso lo ha ingoiato. E scomparendo l'Uomo Piccolo, una quantità sempre maggiore di potere economico si concentra nelle mani di un numero sempre minore di individui. A causa del "progresso" tecnologico, e della conseguente rovina dell'Uomo Piccolo, lo Stato cade sotto il controllo della Grande Impresa; cioè di un piccolo gruppo di dirigenti politici e militari, di poliziotti e di funzionari che eseguono certi ordini. Questa élite impiega direttamente la forza lavorativa di milioni di cittadini nelle sue fabbriche, nei suoi uffici, nei suoi negozi, altri milioni controlla, e anche meglio, prestando loro i soldi perchè comprino i suoi prodotti; ed essendo proprietaria dei mezzi di comunicazione di massa, influenza i pensieri, i sentimenti e le azioni di tutti [...]. L'embrionale repubblica del quartiere, della contea, dello Stato, dell'Unione, che formavano una gradazione di autorità... si dissolve". Aldous Xuxley, 1958.
Evapora, aggiungo io, in una densa, invisibile, nube di menzogne, manipolazioni ed oppressioni.
Quando Aldous scriveva queste cose l'Italia, l'Europa, erano dense di negozi e negozietti: imprese familiari, spesso ereditarie, che creavano ricchezza, futuro, inducevano orgoglio e spronavano alla progettualità. Oggi nei megacentri commerciali lavorano salariati, spesso precari, e con salari da fame.

Catania e provincia pullulano di ipermercati (oltre ogni statistica, indice e buonsenso).
Federico, uno che usa il cervello, e che ama andare in vacanza in Trentino Alto Adige, mi ha detto che da quelle parti hanno fissato un limite massimo al numero di questi mostri sul territorio.


domenica 19 maggio 2013

"Fondamentali".
Prima che cittadini, siamo ormai consumatori.
Se come elettori non contiamo nulla (basta vedere come hanno trattato il "43% che ha vinto" (astenuti e M5S) alle elezioni di febbraio 
come consumatori abbiamo ancora qualche potere, marginale ma pur sempre potere. Possiamo ribellarci in ogni momento, ad ogni acquisto, accendendo il cervello e usando il buonsenso.

Panem et circenses.
Funziona sempre. Perchè mantenere, ad esempio, nel lusso gente (spesso ignorante, quasi sempre capricciosa) che in mutande va dietro a un pallone? D'accordo, Desmond Morris ci ha spiegato tutto ne "La tribù del calcio", ma basterebbe pagarli il giusto perchè, vedendo i milioni in cui sguazzano per correre dietro a una palla, la domanda sorge spontanea: "E allora quanto bisognerebbe pagare un infermiere da cure intense? O un pompiere? Un minatore? Un insegnante? Un soldato?".

La tribù del calcio, Desmond Morris
Questo mondo sembra proprio a-variato.


sabato 18 maggio 2013

"Trasgressione".
"Alla luce delle ultime scoperte sulla condotta animale in genere, e umana in particolare, è chiaro che, a lunga scadenza, il controllo è meno efficace se ricorre al castigo della condotta indesiderata, anzichè indurre la condotta desiderata mediante premi. E' ormai chiaro che un governo del terrore funziona nel complesso meno bene del governo che, con mezzi non-violenti, manipola l'ambiente e i pensieri e i sentimenti dei singoli, uomini, donne e bambini. Il castigo pone un temporaneo arresto della condotta indesiderata, ma non reprime permanentemente la tendenza della vittima a tale condotta. Non solo: i sotto prodotti psicofisici del castigo possono rivelarsi indesiderabili quanto il comportamento indesiderato per cui l'individuo ha ricevuto il castigo". Aldous, 1958.  

Aldous
Anche la "trasgressione apparente" fa quindi parte dell'arsenale del rincoglionimento di massa. 
Per certi aspetti punk, tatuati vari, gente che si droga, rockstar e moviestar antisistema (con gli stessi stili di vita degli oligarchi che a parole condannano), sono più pericolosi dei propagandisti ufficiali.
Biglietti di ingresso per il concerto? Cientos de EUR por cabeza.
La signora Jolie inquina cervelli con film squallidi, ma poi va in passerella in qualche paese affamato a far la parte della gran donna benefattrice, sensibile e addolorata. Perchè non prova, prima, a fare bene il suo mestiere? A fare film più decenti? Meditate gente!  

Il mio canto libero
Oggi, 18 maggio, Giovanni Falcone avrebbe compito 74 anni, ma fu ammazzato quando ne aveva 53.
Per ammazzare lui non esitarono a spegnere, a tradimento, altre quattro vite: quella della moglie Francesca e degli agenti Schifani, Dicillo e Montinaro.


venerdì 17 maggio 2013

"Benzina e motore/2: Loop chiuso".
Benzina e motore (informazioni e intelligenza) lavorano in loop chiuso (si influenzano a vicenda). Per dirla semplice un semaforo lavora in loop aperto (non tiene conto del numero di auto in attesa sulle varie direzioni), il vigile lavora in loop chiuso (adatta i colori alle code).

All'origine io, voi, Rockefeller, Rotschild, lo scemo del villaggio, Einstein e Pinochet abbiamo ognuno la nostra dotazione di motore & benzina. Il problema viene dopo.

Il ricco, a parità di motore, avrà a disposizione più benzina che farà, in parte, "aumentare la cilindrata del motore stesso". Ciò (per fortuna) non è però una legge universale (grazie DIO!).
Un nato povero, dotato di intelligenza, voglia di imparare/emergere, carisma, può surclassare qualsasi nato nel privilegio capace solo di sollazzarsi nel suo stesso privilegio.
"Il mondo è bello perchè è avariato" dice una persona a cui voglio molto bene.
Lo stesso che tanti anni fa, durante una riunione di lavoro in banca (una GRANDE banca svizzera), di fronte alla vigliaccheria di certi suoi colleghi disse: "In questa stanza ci sono tanti maschi, ma pochi uomini!". La pagò ma, quando la notizia filtrò fuori da quell'ufficio, divenne un mito.

* * *
L'articolo di ieri, la commemorazione di Peppino, ha battuto tutti i record di accesso al blog. Grazie!

Peppino Impastato
Al prossimo sasso nel guado: il 23 maggio.


giovedì 16 maggio 2013

"Peppino".
Fin quando in Sicilia ci saranno morti come lui, la Sicilia sarà viva, nonostante le intimidazioni e i depistaggi. Giusto una settimana fa, giovedì 9 maggio, dopo pranzo, mentre finivo di leggere
"Il tallone di ferro" di Jack London, chiudendo il libro, mi sono chiesto a bruciapelo: "Ma com'è che fin'ora non hai scritto un articolo su Peppino? ...sciamannato che non sei altro?".

"La bellezza", secondo Peppino Impastato (Cinisi, 1948 - ?, 1978)

Detto fatto mi metto davanti alla tastiera e lo preparo. Quando leggo le date, mi si gelano i bulbi oculari: Peppino era stato ammazzato quello stesso giorno di trentacinque anni prima. D'impulso stavo per togliere l'articolo uscito al mattino per sostituirlo con quello su di lui, ma poi mi sono detto che Peppino non avrebbe gradito sconti ai vari monti e casini. Così ho deciso di pubblicarlo oggi, a trentacinque anni e una settimana da quel triste 9 maggio.
Al di là del folclore, al di là di coppole, lupare, arance, cannoli e zibibbo, guardando il mappamondo, di mafie se ne trovano a tinchitè, a tutte le latitudini. E a ogni latitudine ci sono dei veri uomini, uomini che si ribellano in modo eroico come Peppino, e uomini che tenendo famiglia  si ribellano, umilmente e ogni santo giorno, per non piegarsi... per non perdere la loro umanità. 
Stacci bene Peppino!