"Superorganizzazione: Microsoft, Google, Facebook, Intel, Apple, Samsung".
"Storici, sociologi, psicologi hanno scritto molto sul prezzo che l'uomo d'Occidente ha pagato e sta pagando per il progresso tecnologico. Affermano che difficilmente può sorgere una democrazia nelle società in cui il potere economico si concentra e si centralizza sempre di più. Ma il progresso della tecnologia sta portando proprio a questa centralizzazione del potere. L'apparato della produzione di massa, migliorando la sua efficienza, tende a farsi sempre più complesso e costoso, meno accessibile quindi all'imprenditore che abbia mezzi limitati.
Non solo: la produzione di massa non sta in piedi senza la distribuzione di massa, e la distribuzione di massa crea problemi (informatici, logistici, finanziari) che solo i grossi produttori possono risolvere adeguatamente (ed economicamente). Dove la produzione e la distribuzione diventano fenomeni di massa, grave è lo svantaggio dell'Uomo Piccolo, che non possiede una riserva sufficiente di capitale operante. Se entra in concorrenza con l'Uomo Grosso, perde prima i quattrini, e poi anche la qualità sua medesima di produttore indipendente; l'Uomo Grosso lo ha ingoiato. E scomparendo l'Uomo Piccolo, una quantità sempre maggiore di potere economico si concentra nelle mani di un numero sempre minore di individui. A causa del "progresso" tecnologico, e della conseguente rovina dell'Uomo Piccolo, lo Stato cade sotto il controllo della Grande Impresa; cioè di un piccolo gruppo di dirigenti politici e militari, di poliziotti e di funzionari che eseguono certi ordini. Questa élite impiega direttamente la forza lavorativa di milioni di cittadini nelle sue fabbriche, nei suoi uffici, nei suoi negozi, altri milioni controlla, e anche meglio, prestando loro i soldi perchè comprino i suoi prodotti; ed essendo proprietaria dei mezzi di comunicazione di massa, influenza i pensieri, i sentimenti e le azioni di tutti [...]. L'embrionale repubblica del quartiere, della contea, dello Stato, dell'Unione, che formavano una gradazione di autorità... si dissolve". Aldous Xuxley, 1958.
Evapora, aggiungo io, in una densa, invisibile, nube di menzogne, manipolazioni ed oppressioni.
Quando Aldous scriveva queste cose l'Italia, l'Europa, erano dense di negozi e negozietti: imprese familiari, spesso ereditarie, che creavano ricchezza, futuro, inducevano orgoglio e spronavano alla progettualità. Oggi nei megacentri commerciali lavorano salariati, spesso precari, e con salari da fame.
Catania e provincia pullulano di ipermercati (oltre ogni statistica, indice e buonsenso).
Federico, uno che usa il cervello, e che ama andare in vacanza in Trentino Alto Adige, mi ha detto che da quelle parti hanno fissato un limite massimo al numero di questi mostri sul territorio.
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