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mercoledì 15 agosto 2012

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La Storia insegna che da periodi di  caos e decadenza possono emergere periodi di rinascita e benessere. Nonostante la disastrosa situazione morale, sociale ed economica dell'Italia attuale, io resto ottimista. E per tre ragioni.
Primo: l'Italia non  va male per caso. Va male perchè i politicanti non sono interessati al benessere della società, ma solo al loro tornaconto. In sostanza non solo non è mai stata tracciata una rotta per lo sviluppo del paese, ma ci si è spesso affidati a governi... di bagnini.
 
Secondo: l'Italia è piena di gente onesta e di valore. Gente capace di pagare, anche con la vita, per i propri valori. E' il sistema partitico instaurato dal dopoguerra che li tiene lontani dalla gestione della cosa pubblica favorendo, invece, gente mediocre, senza arte nè parte, spesso meschina, in molti casi disonesta.
Terzo: a dispetto di quel che dicono i politicanti, gli italiani sono governabilissimi. Sgarrano e fanno i loro comodi solo perchè le leggi sono troppe, spesso ridondanti o inutili, non vengono fatte rispettare e i servizi non funzionano adeguatamente. Basta andare in giro per il belpaese per rendersi conto, ad ogni angolo, che manca il controllo del Territorio.

 
Quando si va in barca, anche con venti leggeri, se nessuno è al timone, e le vele non sono regolate, si sente uno sbatacchiare inquietante di scotte, bozzelli e vele e la barca non avanza. Non appena però qualcuno si mette al timone, fissa la prua bussola e mette a segno le vele, la barca, docilmente e rapidamente, si mette a navigare. Adenauer, Deng e Atatürk, evidentemente, erano buoni skipper.


2 commenti:

  1. La politica in Italia (e in altri Paesi) non è tale; non è ideologia, passione civile, impegno comune per migliorare la qualità di vita delle generazioni future bensì pabulum ideale per volgari parassiti (spesso sprovvisti di una vera capacità professionale nel mondo del lavoro),terreno fertile dove esercitare un malsano sottopotere finalizzato esclusivamente all'accaparramento sfrenato per se' e per i propri "amici" e parenti.
    Credo inoltre che tali "politicanti" si trovino a proprio agio in un paese in cui la gente comune si trova in stato di profonda insicurezza e incertezza del futuro; in tal modo infatti si crea uno stato di bisogno con conseguenti ritorni elettorali.
    Non crede che una delle prime operazioni da attuare per una sana ristrutturazione,
    sia abolire tutti i privilegi di cui gode la classe politica? Niente compensi stratosferici, niente pensioni strapagate, etc..
    Premiare solo chi col suo operato ha dimostrato di migliorare la vita della gente; sanzionare chi ha danneggiato il paese: questa operazione catartica scommetto farebbe vacillare l'attuale carrozzone....
    E infine rispolverare il vecchio, caro, obsoleto MERITO (in tutti i settori).
    E' solo una meravigliosa utopia?

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  2. Cara (o Caro) V U,
    il Suo è' un bellissimo commento che condivido in pieno e simili reazioni danno un senso a questo blog.
    L'importante è (sempre) cercare di capire, tentare di "darsi un'idea del mondo". Le Sue riflessioni, amare ma giuste, vanno in tale direzione.
    Grazie.

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