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mercoledì 13 marzo 2013

"Che fare!"
L'Italia è piena di gente in gamba, di gente che ha successo nel mondo, onesta e competente, che non ha potuto esprimersi perchè il Paese è stato monopolizzato per sessant'anni dpersonaggi mediocri e servili. Quindi? Far leva su questo grande serbatoio. 

Il Movimento 5 Stelle non ha i numeri per governare da solo, ma i suoi elettori si aspettano risultati concreti in tempi ragionevoli, pena: la disillusione. Bisogna quindi fare accordi sulla base di progetti precisi (nuova legge elettorale; riduzione di parlamentari e stipendi; limitazione numero mandati e non cumulabilità delle cariche; riduzione/eliminazione del finanziamento pubblico ai partiti; eliminazione "Pensioni d'oro"; un italiano di valore al Quirinale; eliminazione dell'appellativo "onorevole" per gli eletti al Parlamento). Visto che da qualche settimana tutti "sembrano" volere lo stesso menù, non dovrebbe essere difficile mettersi d'accordo.

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Leonardo Sciascia, già negli anni '80, denunciava che la Costituzione, in Italia, era morta e sepolta. Andando per metafore si potrebbe dire che i vagoni (i Partiti) hanno razziato la linea ferrata (lo Stato).
Leonardo Sciascia
E tutto ciò con buona pace delle seguenti (tiriamole fuori tutte, anche se alla rinfusa) sigle e siglette: DC, PCI, PSI, PRI, PLI, PSIUP, MSI, Forza Italia, L'Ulivo, PDS, Alleanza Nazionale, L'Asinello, Italia dei Valori, Lega Nord, DS, Partito Radicale, Fini, Casini, Rutelli, Monti, Pannella, PSDI, Verdi, SEL, UDC, Udeur, PD, PDL, Margherita, Ciccciolina, bla, bla, bla...

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