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mercoledì 24 aprile 2013

"Elezioni ed Aritmetica".
Nelle elezioni dello scorso febbraio, per la prima volta nella storia repubblicana, l'affluenza alle urne è scesa sotto l'80% (2008 = 80.50%; 2013 = 75.19%, in sostanza -5.31%). In altre parole 1 italiano su 5 (in media 11 milioni di elettori) non ha votato.

Elezioni politiche italiane 2013
Il PDL (29.18%)  ha perso il 17,63% dei voti (-274 seggi).
IL PD (29.55%) ha perso l'8% dei voti ma, grazie al premio di maggioranza (per un + 0,37% rispetto al secondo classificato), ha guadagnato 87 seggi.
Il Movimento 5 Stelle da zero è andato al 25,55% conquistando 163 seggi.


Se sommiamo i voti (in gran parte di protesta) del M5S (8'689'458) con quelli di chi non è andato a votare (oltre 11 milioni, in gran parte per protesta) arriviamo a un totale di 20 milioni (43%).
All'incirca la stessa percentuale di PDL (9'922'850) e PD (10'047'808) messi assieme, cioè 20 milioni (43%). Parità, quindi? Paese spaccato in due?

Sì, Paese spaccato in due.
Da una parte quelli che hanno perso, gli stessi che hanno portato il Paese al disastro, e che si sono "presi" la presidenza della Camera, del Senato e della Repubblica.
Dall'altra quelli che hanno "vinto", che non riescono più a sopravvivere in questa Italia del malaffare, che il 24 febbraio hanno lanciato  un disperato grido d'allarme e che sabato 20 aprile sono stati volgarmente umiliati.
"Elezioni"
Il Paese  pagherà questa ennesima violenza, quest'ennesimo insulto alla Verità.
Continuerà a pagare con il degrado morale, civile, sociale ed economico e con l'emarginazione di fette sempre più ampie di popolazione.



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