Rivoluzioni e Rivolte
San Pietroburgo, fine giugno 1917
In quei giorni, sempre Gor'kij, scrive sulla Novaja žizin:
"Questa non è più una capitale, è una fogna. Nessuno lavora, le strade sono sporche, nei cortili si accumulano mucchi di spazzatura maleodorante [...] Mi fa male al cuore dire come si siano messe male le cose. Nel popolo aumentano di giorno in giorno la pigrizia e la viltà e tutti gli istinti peggiori contro i quali mi sono battuto per tutta la vita e che, a quanto pare, stanno ora per portare la Russia alla distruzione".
"Natura deficit, fortuna mutatur, deus omnia cernit".
La natura ci tradisce, la fortuna muta, un dio dall'alto guarda ogni cosa.
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