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giovedì 14 giugno 2012

Ushuaia da "Il Guado"
Mentre scrivevo il Capitolo 3, volgendo lo  sguardo al passato, mi veniva talvolta in mente la "Via degli angeli" di Pupi Avati. Mondi apparentemente remoti che sono, comunque, ancora dentro di noi. 
Cap.3 "Il Guado"
(Scena: Alpi svizzere; Tempi: Attuali; Personaggi: Seb: il padre; Spindle: il figlio).

«Ne sono certo. Vedi là? Con questa nebbia non si vede nulla, però sappiamo che la dietro c’è una sponda perché l’abbiamo vista ieri con il bel tempo».
«Sì, certo!».
«Quello è il Passato! Gli scienziati ci dicono che questo Universo è nato 13,7 miliardi di anni fa. Tredici virgola sette miliardi, chiaro? Un uno, un tre, un sette e otto zeri, difficile da immaginare. Se ipotizzi che un millimetro sia pari a un anno, la mia età, cinquanta anni, sarebbe lunga appena cinque centimetri e potrebbe stare nel palmo della tua mano. E sai quanto occuperebbe la storia dell’umanità… tutta la storia, sia quella scritta che quella graffita nelle caverne, se potessimo srotolarla sul prato? Diecimila anni, circa dieci metri, quanto da te a quel cespuglio. E sai quanto sarebbe lunga la vita dell’Universo? All’incirca dal tuo naso a Ushuaia, estrema Terra del Fuoco, quasi Capo Horn, Argentina, ti rendi conto?».
«Ushuaia? Dove dici sempre che vorresti andare prima di morire?».
«Esatto, proprio a Ushuaia… mi piacerebbe tanto scorrazzare per i mari aperti alla conoscenza da pazzi scatenati come Magellano e Drake».
Spindle lo guardò con occhi lontani.
«Sai adesso cosa ti dico? Che se invece di srotolare l’età dell’Universo sul prato la conficcassi nel terreno spunterebbe dall’altra parte del mondo, per oltre mille metri, come una bella montagna, in pieno Pacifico del sud».
Spindle lo guardava a bocca aperta.
«Mentre tutta la storia dell’umanità sarebbe alta appena quanto quel larice laggiù… a occhio e croce non dovrebbe essere, radici escluse, beninteso, sui dieci metri?».
Spindle lo guardava confuso.
«Hai capito?».
«Un po’ sì e un po’ no… è che non riesco a immaginare quanto possano essere lunghi tutti quegli zeri, quei miliardi di anni».
«Non sei il solo, non ti preoccupare, non riesco a capire neanch’io del tutto, ma lascia che la tua mente digerisca quel che ti sto raccontando e un giorno capirai».
«Lo dici sempre!».
«Lo dico sempre perché è vero».
Spindle scuoteva la testa.
sembra quasi Capo Horn...

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