Giuseppe Tomasi dissertava di gattopardi e sciacalli.
A guardarlo nella foto sotto emerge uno sguardo colto, la raffinatezza di un'esistenza vissuta nell'abbondanza, lo stile di un potere antico anche se, in ossequio a Darwin e al buonsenso, anche i suoi antenati, solo qualche generazione prima, dovevano essere, anch' essi, degli sciacalli.
Gattopardo |
Catania la bella |
Quella "nuova", quella degli anni '60, dello scempio edilizio, del massacro del territorio e dell'automobile-per-tutti, è cadente, triste, brutta, miserabile e sguaiata.
I gattopardi, affinati da generazioni di abbondanza e spreco avevano, in qualche modo, distillato il senso del bello. Gli sciacalli, i parvenu, gli acchianati, i democraticamente eletti, divorati da una fame antica, posseduti da un odio insaziabile, hanno distrutto e insozzato a piene mani, guidati solo dalla loro incolmabile ignoranza e meschinità.
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