Ho letto di recente "A Mosca, a Mosca", un bel libro di Serena Vitale. Il seguente brano (a pag. 88) mi ha colpito molto (parla Aljosha, uno scrittore russo):
"Durante gli interrogatori Gestapo e NKVD torturavano - storpiavano, violentavano, ammazzavano - più o meno allo stesso modo. Ma i tedeschi estorcevano la verità, informazioni utili ai loro abietti fini, i nostri invece volevano menzogne, calunnie. Dopo un mese di interrogatori ho confessato che il mio tenente era una spia giapponese, che avevo rivelato al nemico quante proteine conteneva il nostro rancio... Avrei potuto dire e sottoscrivere che ero stato un dromedario al servizio di Rommel..."
"A Mosca, a Mosca" di Serena Vitale |
Non sono un missionario, nè un illuso e non mi aspetto che la gran massa di questa "umanità" capisca... o cambi.
Riflettere e costruirmi una visione del mondo posso però farlo.
E se queste riflessioni finiscono su un blog, pochissimo letto ma comunque letto, tanto meglio.
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