Translate

giovedì 13 settembre 2012

"Verità" e "Menzogna", Gestapo e NKVD
Ho letto di recente "A Mosca, a Mosca", un bel libro di Serena Vitale. Il seguente brano (a pag. 88) mi ha colpito molto (parla Aljosha, uno scrittore russo):
"Durante gli interrogatori Gestapo e NKVD torturavano - storpiavano, violentavano, ammazzavano - più o meno allo stesso modo. Ma i tedeschi estorcevano la verità, informazioni utili ai loro abietti fini, i nostri invece volevano menzogne, calunnie. Dopo un mese di interrogatori ho confessato che il mio tenente era una spia giapponese, che avevo rivelato al nemico quante proteine conteneva il nostro rancio... Avrei potuto dire e sottoscrivere che ero stato un dromedario al servizio di Rommel..."

"A Mosca, a Mosca" di Serena Vitale
E' facile indignarsi a decenni di distanza dai fatti, quando tutto è finito, gli eventi sono sbiaditi dal tempo, i "colpevoli" sono gli "altri" (quelli di settant'anni prima) e non si corre più nessun pericolo a dire cosa si pensa. Questo per dire che anche oggi, se si ha il coraggio di guardarsi intorno, ce n'è abbastanza per indignarsi (il calciatore superpagato, il bancarottiere che scarica sui contribuenti i disastri che ha combinato, le piste da sci in mezzo al deserto, la TV spazzatura, le rockstar idolatrate, i "manager" di Stato impuniti e superpagati, i politicanti senza onore nè pudore, la vera politica sempre più scippata ai cittadini dai grandi monopoli, etc...).
Non sono un missionario, nè un illuso e non mi aspetto che la gran massa di questa "umanità" capisca... o cambi.
Riflettere e costruirmi una visione del mondo posso però farlo.
E se queste riflessioni finiscono su un blog, pochissimo letto ma comunque letto, tanto meglio.

Nessun commento:

Posta un commento