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martedì 30 aprile 2013

"Suicidi in Italia".
La storia si ripete. Leggendo dei continui suicidi che stanno devastando l'Italia, penso alla "Domenica di sangue" del 1905 in Russia, a San Pietroburgo. Penso al prete Gapon che, insieme a oltre centomila affamati, in una fredda giornata di gennaio, protestarono davanti al palazzo d'inverno.

Domenica di sangue, San Pietroburgo, 1905
La supplica diceva:
Noi, lavoratori della città di San Pietroburgo, con le nostre donne, i nostri fanciulli, i nostri derelitti vecchi genitori, siamo venuti a te, Sovrano, alla ricerca di giustizia e protezione. Noi siamo ridotti alla miseria, veniamo oppressi, caricati di lavoro al di sopra delle nostre forze. Derisi, non siamo nemmeno considerati degli uomini. Veniamo trattati come schiavi che debbono sopportare la loro amara sorte in silenzio. Abbiamo sopportato tutto questo, ma siamo spinti sempre più giù nel pantano della miseria, della mancanza di diritti, dell’ignoranza. Il dispotismo e l’arbitrio ci soffocano, e moriremo affogati. Le nostre forze vengono meno, Sovrano, la nostra pazienza è esaurita. Siamo giunti al momento terribile in cui la morte è preferibile alla continuazione di tormenti insopportabili”. 
Quel giorno  migliaia di uomini, donne, bambini e vecchi, innalzando icone e cantando inni sacri, marciarono per portare la supplica allo tzar, ma le guardie imperiali spararono facendo centinaia di morti e migliaia di feriti.
* * *
La Storia insegna, la Storia si ripete ma, per accorgersene, bisogna conoscerla (la Storia).

lunedì 29 aprile 2013

"Torbido presente"
Domenica scorsa scrissi (riguardo a Napolitano): "persona dal non invidiabile passato e dal torbido presente". Diamo ora qualche spiegazione "sul torbido presente".

Più chiaro di così
Novembre 2011
. Perchè quando Berlusconi cade, non indice elezioni anticipate (che lo avrebbero azzaccagnato?).
. Perchè gli regala più di un anno? (che gli permettono di far dimenticare il disastro e riorganizzarsi?)
. Perchè chiama un burocrate telecomandato da Bruxelles a saccheggiare le tasche degli italiani?
. Perchè lo nomina, pi supratavula, senatore a vita (a 25'000 EUR al mese)?
Marzo 2013
. Perchè quando Bersani non è riuscito a formare il governo , non ha incaricato qualcun altro?
. Perchè ha messo su il teatrino dei dieci-saggi?  
. Per guadagnare tempo? (lui, non di certo il Paese).
. Per esasperare la situazione e potersi presentare (dopo) come il salvatore della patria?
Ma chi pensa di far fessi? Non certo quel 43% che ha "vinto" le elezioni di febbraio ed è rimasto inascoltato.

domenica 28 aprile 2013

"Gor'kij"
Sentite quel che scriveva Maksim Gor'kij a Ekaterina, l'ex moglie, martedì 5 febbraio 1918, a 1 anno dalla rivolta del febbraio '17 e a 3 mesi dal colpo di stato bolscevico.

Gor'kij, "l'Amaro"
Mia cara,
Qui viviamo prigionieri dei “bolscevichi”, come i francesi chiamano i venerabili scherani di Lenin. La vita non è divertente! Anzi, è un tormento, ma che cosa si può fare? “Chi sopravvive si salva”. Siamo sopravvissuti all’autocrazia dei Romanov e forse sopravviveremo a quella di Ul’janov (Lenin). La vita è diventata una tragicommedia. Non ridere. Forse la Novaja žizin affonderà. Sono di pessimo umore e per di più non sto bene fisicamente. Ci sono giorni che mi sveglio e non ho neppure la voglia di mettermi a lavorare. Mi pare di non desiderare più niente e sono paralizzato dall’apatia, un tempo a me totalmente estranea. 

Sappiamo come è andata a finire (in Russia, per 74 anni) e posso immaginare come andrà a finire (in Italia, nei prossimi anni).
Maksim Gor'kij ("l'Amaro", al secolo Aleksej Maksimovič Peškov) nonostante tutte le critiche è una ventata di lucidità e "aria fresca" su anni di indicibili violenze e abomini. Non è per nulla ridicolo leggere quel che scrive, avvertire il suo sgomento, il pessimismo montante. Un pessimismo che mi ricorda quello di Leonardo Sciascia degli ultimi anni.

sabato 27 aprile 2013

"Punto Nave/1".
In questo anno e mezzo diversi amici mi hanno chiesto: "Ma non hai "problemi" a scrivere quel che scrivi su quel blog?". La domanda, ricorrente (come direbbe De André), mi ha fatto pensare.

Punto nave
No, nessun problema. Anzi è taumaturgico. Scrivere per gli altri (e quindi per me stesso) mi costringe a dar forma concreta, conseguenzialità, organicità a pensieri che invece, alla rinfusa nella mia mente, non avrebbero forma definita.
Io non posso salvare il mondo, non sono (e non voglio) fare il missionario e non sono un illuso.
Voglio solo capire, tentare di capire, e poter mettere giù qualche riga, foto, video e canzone... mi aiuta. E' un pò come fare il punto nave, come scrivere il proprio diario di bordo, un pò come faceva Cook quando vagava per il mare oceano, o Gor'kij per descrivere quel che gli succedeva intorno durante i mesi che sconvolsero il mondo: la rivoluzione russa.

I tre viaggi di James Cook
In fin dei conti non sono un marinaio anch'io ?

venerdì 26 aprile 2013

"Giustizia in Italia".
Un mio amico ingegnere, dirigente per trent'anni al Comune di Roma, si è opposto (per trent'anni) a combine, false consulenze, tangenti, sprechi e malaffare. Va da sé che (in trent'anni) è riuscito a farsi terra bruciata a 358° (pochi amici, pochi pazzi come lui, gli sono rimasti).
Stufo per l'ostruzionismo e le angherie, nove anni fa (2004), decise di far causa al Comune di Roma. Dopo sette anni di causa, due anni fa (2011) ha vinto. Ad oggi il Comune di Roma non gli ha pagato il risarcimento (dicono che non hanno soldi).


In questa Italia di napolitano e andreotti i rimborsi (elettorali) per escort, champagne e ostriche si trovano sempre. I soldi per onorare gli impegni, mai.

Quando mi capita di guardare (in TV) inaugurazioni di anni giudiziari con tanto di pompa magna e svolazzi di toghe ed ermellini, non riesco a non pensare al caso del donchisciotte dell'ufficio tecnico di roma capoccia. 


mercoledì 24 aprile 2013

"Elezioni ed Aritmetica".
Nelle elezioni dello scorso febbraio, per la prima volta nella storia repubblicana, l'affluenza alle urne è scesa sotto l'80% (2008 = 80.50%; 2013 = 75.19%, in sostanza -5.31%). In altre parole 1 italiano su 5 (in media 11 milioni di elettori) non ha votato.

Elezioni politiche italiane 2013
Il PDL (29.18%)  ha perso il 17,63% dei voti (-274 seggi).
IL PD (29.55%) ha perso l'8% dei voti ma, grazie al premio di maggioranza (per un + 0,37% rispetto al secondo classificato), ha guadagnato 87 seggi.
Il Movimento 5 Stelle da zero è andato al 25,55% conquistando 163 seggi.


Se sommiamo i voti (in gran parte di protesta) del M5S (8'689'458) con quelli di chi non è andato a votare (oltre 11 milioni, in gran parte per protesta) arriviamo a un totale di 20 milioni (43%).
All'incirca la stessa percentuale di PDL (9'922'850) e PD (10'047'808) messi assieme, cioè 20 milioni (43%). Parità, quindi? Paese spaccato in due?

Sì, Paese spaccato in due.
Da una parte quelli che hanno perso, gli stessi che hanno portato il Paese al disastro, e che si sono "presi" la presidenza della Camera, del Senato e della Repubblica.
Dall'altra quelli che hanno "vinto", che non riescono più a sopravvivere in questa Italia del malaffare, che il 24 febbraio hanno lanciato  un disperato grido d'allarme e che sabato 20 aprile sono stati volgarmente umiliati.
"Elezioni"
Il Paese  pagherà questa ennesima violenza, quest'ennesimo insulto alla Verità.
Continuerà a pagare con il degrado morale, civile, sociale ed economico e con l'emarginazione di fette sempre più ampie di popolazione.



martedì 23 aprile 2013

"Yin e Yang della decadenza"
Napolitano e Andreotti, da sessant'anni in Parlamento, simbolizzano le due facce della decadenza morale, sociale, politica ed economica dell'Italia del dopoguerra. Sono fra i principali responsabili dei tanti suicidi di gente che non riesce più a sopravvivere in questo Paese ammorbato dalla falsità, dal ladrocinio e dall'emarginazione. Sono fra i massimi responsabili della biblica fuga di giovani cervelli costretti ad emigrare e dello sfruttamento di fiumi di immigrati accolti con la grancassa della più becera e mielosa retorica e abbandonati al degrado e all'umiliazione
 

Sono fra i responsabili della vita precaria di un'intera generazione di giovani con contratti "a termine" da 800.00 EUR al mese, del fallimento di migliaia di aziende oberate da tasse insostenibili, della fuga all'estero di fabbriche alla ricerca di onestà ed efficienza nella pubblica amministrazione, dello smantellamento della rete di protezione sociale e della svendita del patrimonio nazionale accumulato con il sacrificio di intere generazioni.

Mio padre, in divisa, durante una licenza (primavera 1941)
Chi sono io per lanciare un simile j'accuse? 
Sono il figlio di un uomo che ha rischiato più volte la vita in guerra (dragamine Nord Africa 1940-'43), decorato al valor militare, che dopo l'8 settembre è stato gettato allo sbando (dalla sera alla mattina; Porto di Civitavecchia) senza alcuno scrupolo, che ha rischiato il rastrellamento in Via Rasella (Fosse Ardeatine) e che ha visto morire, per anni, troppi compagni. 

Mio padre è mancato il 18 dicembre 2011. Negli ultimi anni era sempre più amareggiato e disgustato. Si chiedeva: "Per cosa abbiamo combattuto? Sofferto? Rischiato la vita? Per cosa sono morti in cosi tanti al fronte e nelle città?". Non certo per ritrovarci degli andreotti e dei napolitano qualunque che, in decenni di nefasta presenza, hanno affossato il Paese.


lunedì 22 aprile 2013

"Sciascia, Pasolini, Montanelli, Fallaci, ..."
Fossero ancora vivi, come reagirebbero Sciascia, Pasolini, Montaneli, Fallaci,... alla rielezione di Napolitano? All'insulto ricevuto da quella (grande) parte di italiani che alle elezioni di febbraio ha mandato, in modo inequivocabile, un pressante e disperato segnale di allarme? 


Julia Dobrovolskaja, nel suo "Post Scriptum" scrive che Nekrasov diceva: "Chi vive senza rabbia e tristezza (si riferiva all' incubo sovietico) non ama la sua patria".
Montanelli è stato gambizzato per le sue idee.

Oriana Fallaci non ha avuto paura a mettere in fila, in modo spietatamente lucido, i suoi pensieri, le indubbie verità.
E gli "intellettuali" di oggi, cosa faranno?
Quelli  che dovrebbero essere l'anima, la coscienza, il radar e il sonar della nazione, cosa faranno?
Continueranno a tacere, come hanno fatto finora! "Povera Italia di dolore ostello....".




domenica 21 aprile 2013

"Simbolo!"
Ieri, alla notizia che Napolitano è stato rieletto, mi è venuta la nausea. Una profonda, devastante nausea da vomito. Tanti pensieri mi si sono affollati nella mente. Ne parlerò nei prossimi giorni, ma intanto vi riporto sotto l'articolo che scrissi il 4 marzo scorso.
In queste settimane Beppe Grillo si è fatto impallinare, come un piccione, per ben tre volte: sulle presidenze del Senato, della Camera e della Repubblica. Alla fine i pesci marci di sempre se lo sono ammuccato (= ingoiato). Nel chiuso dei bordelli del "potere" hanno re-imposto una mummia vivente, un personaggio dal non invidiabile passato e dal torbido presente. Napolitano mi fa pensare alla gerontocrazia corrotta, falsa e assassina alla Breznev, Andropov, Cernenko. Nel bellissimo libro sulla sua vita Julia Dobrovolskaja ha scritto: "Vivere in Unione Sovietica era umiliante" (pag. 168). Ieri, il mio 50% italiano, ha provato un profondo senso di vergogna e umiliazione.


lunedì 4 marzo 2013 

"Simbolo!"
Il Presidente della Repubblica è un simbolo, e la sola idea di dover vedere al Quirinale, per i prossimi sette anni, politicanti come Prodi, Amato, Monti o compagnia bella, sarebbe una solenne sberla a quest'aria di rinnovamento. L'Italia è piena di gente di valore, mandiamone una/uno, al Colle.  

Un italiano di valore al Quirinale
Questo potrebbe essere l'obiettivo di un "Quirinale Tour", "Colle Tour", "Col Tour"... da avviare immediatamente. La formula "Tour", Grillo lo ha dimostrato, funziona perchè permette di definire l'obiettivo, coinvolge la gente e assicura copertura mediatica. 
In termini personali gli costerebbe una gran fatica, ma ne varrebbe la pena.
Per i prossimi sette anni il Presidente sarebbe la prova provata che qualcosa in questo Paese può cambiare, sta cambiando.

sabato 20 aprile 2013

"Lincoln, secondo Franco"
L'articolo di oggi l'ha scritto Franco, un mio amico, in risposta al mio articolo del 25 marzo sul film di Spielberg. La pensa diversamente e le sue considerazioni mi sembrano interessanti.


"Ciao, io invece ci andrei a vedere "Lincoln". E' vero, è un po' lungo e forse anche un po' noioso in alcuni punti. Ci sono lunghi dialoghi e per capire il film non devi perdere una parola. Insomma niente a che fare con un film "tutta azione" la cui trama ti incolla allo schermo.Ma in realtà non tratta molto dello schiavismo: diciamo che è dato per scontato... e che altro si potrebbe dire. Direi che tratta invece di Realpolitik. di come cioè un obiettivo etico venga perseguito e raggiunto anche con mezzi pragmatici, talvolta a costo di altri princìpi. In questa accezione, l'ho trovato molto interessante e ben fatto, costruito con intelligenza ed efficacia: chissà se le cose poi sono andate veramente così.... poco importa.
A me ha richiamato la nostra situazione italiana, con fazioni ubriache di princìpi desueti e che se una volta forse erano giusti ora sono divenuti profondamente iniqui. Protezione di classi che sono divenute protezione di privilegi... e di come non ci sia ancora una realpolitik che sia capace di lacerare alcuni tabù ber "sboccare" questa nostra Italietta". franco





giovedì 18 aprile 2013

"Fumo". 
Nell'articolo del 5 maggio dell'anno scorso descrivevo la "campagna militare" progettata dai geni di Nestlè per far pagare il caffè (ai polli globali) sette volte il prezzo ante-pasticche-Nespresso. Sotto vi riporto invece gli estremi del libro di Enrica Perucchietti su Obama, il presidente "nuovo". Nell'era della bulimia da notizie, scarsa cultura e rari approfondimenti, profumi, pasticche, automobili, presidenti e via dicendo si vendono con le stesse tecniche di manipolazione di massa. 

Presidenti e saponette
Obama: un'occasione perduta?
Se all'inizio del primo mandato poteva essere difficile rispondere, oggi, 5 anni dopo, si può avere un'idea di quel che ha fatto, di quel che ha detto e, sopratutto, di quel che non ha fatto.

martedì 16 aprile 2013

"Rischio". 
Scrivere su come si progetta un ingranaggio, si fabbrica una scarpa o si coltivano gli ulivi non è un gran rischio. Scrivere di civiltà perdute, di misteri sotto gli occhi di tutti, o degli UFO lo è. Si può facilmente passare per esaltati, paranoici, etc... Un'attività ad altissimo rischio è scrivere di Poteri Occulti, quei Poteri che restano, quando i governi cambiano: Bilderberg, Rotschild, FMI, Massoneria, Trilaterale, Rockefeller, Halliburton, Carlyle...

Presidenti saponette?
Ho appena finito di leggere "Governo Globale" di Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta. Ogni capitolo un sussulto. Alla fine delle 326 pagine annoto tre sensazioni:
1. Possibile che sia vero?

2. Se la situazione è questa, com'è possibile che gente come Perucchietti, Marletta, Perkins,
    Macchi, Sharp, etc... possano scrivere e pubblicare libri simili?
3. Approfondire, leggere altri libri, comparare e ragionare.

Qualche lampo di spiegazione si insinua, però, fra le domande.
Grazie al 3° Principio della Dinamica (Azione-Reazione), alla Legge di Pareto (quella dell'80/20), al "chi giova?", a Lao Tze (quello dell'arte militare), al vecchio Von Clausewitz (quello del "cuneo"), a un pò di angostura, gin, seltz e al sano buon senso, si può tentare di farsi un'idea. Ci ritorneremo su questo argomento, ci ritorneremo fra una decina di libri.
Per intanto ho cominciato "Il mondo nuovo" di Aldous Huxley: gran libro e grandissima testa dietro a quel libro.


domenica 14 aprile 2013

"Il Potere è altrove". 
Sì, c'è gente che nasce e sguazza nella ricchezza e nel privilegio da generazioni. I circoli di chi si crede Dio in Terra. Di quelli che restano anche quando i governi cambiano. Di quelli che, da dietro  le quinte, fanno di tutto perchè la più grande fetta possibile di umanità resti nell'ignoranza, nella confusione e nel bisogno.
Il "Potere" è altrove.
In Sicilia si dice: "Cumannari è megghiu ri futtiri". E i "risultati" si vedono.
Quando si comanda tanto per comandare, senza progettualità e passione, si devasta e si distrugge la speranza, proprio come, da secoli, in Sicilia. I due signori sotto, e tanti altri meno famosi, lo sapevano.
Ciò nonostante non si sono tirati indietro. Sono andati avanti fino a farsi ammazzare perchè quel che gli covava dentro gli impediva di piegare la testa.


venerdì 12 aprile 2013

"Funzione di Trasmissione".
Se ti do una sberla ci sono due possibilità:
. sei di buona vena,  e lasci perdere,
. ti girano le palle, e me ne dai due.
0 sberle e 2 sberle sono conseguenza della "Funzione di trasmissione". In sostanza all'Input di 1 Sberla possono corrispondere due risultati: 0 Sberle o 2 Sberle.

Movimento 5 Stelle
All'Input "Ottimo risultato Elettorale per il M5S" possono corrispondere "Fatti concreti" o "Figuracce". Come ho scritto qualche tempo fa il tempo non gioca a favore del M5S. Dopo la bravura dimostrata durante la fase pre-elezioni, l'M5S dovrebbe essere altrettanto bravo in questa attuale, e più importante, fase. Chi mi frequenta sa che non ho mai riposto speranze messianiche nel M5S.


Nelle scorse settimane consideravo semplice tattica la ritrosia del M5S nel considerare accordi con il PD. Forse mi sbagliavo. Se l'M5S si isola aspettando di avere la maggioranza assoluta manderà al macero il consenso elettorale, aprirà la strada ad osceni accordi PD-PDL e sarà fuori dai giochi.
La gente che ha votato M5S si dirà quindi: "Anche questi non hanno combinato nulla".


L'M5S dovrebbe dimostrare pragmatismo e lungimiranza concordando un programma di lavoro e proponendo una "staffetta" al PD (mezza legislatura ciascuno a Palazzo Chigi).
Non vorrei che Grillo facesse la fine di Annibale (bravo a vincere qualche battaglia, ma incapace a vincere le guerre). 



Beppe, il mio barbiere da trent'anni, gran lavoratore, tipo in gamba la pensa in modo diametralmente opposto: ritiene che il M5S non debba fare alleanze con nessuno e cercare accordi caso per caso. Spero di sbagliarmi e che abbia ragione lui.


 

mercoledì 10 aprile 2013

"Laboratorio/2"
Da ragazzo, da sempre, ho detestato i circoli segreti, le sette, la conoscenza riservata agli iniziati, etc... Adesso mi rendo conto che commettevo il solito errore del coltello.

Il coltello in sè non ha carattere, può servire a scannare o a dividere il pane.
Così è per la conoscenza e la forza: dipende dall'uso che se ne fa... o non se ne fa.
 
C'è gente che preferisce restare nell'ignoranza, non pensare, non capire... non soffrire. Pur avendo la possibilità di capire, crescere, studiare, preferisce sguazzare, come le oche di Don Mariano, nello stagno della strafottenza, del disinteresse e del ladrocinio. E' questa la porzione di popolo che sia Hitler che Lenin chiamavano feccia. E' questa la porzione di popolo che ammazza le democrazie. 

Leonardo Sciascia; "La stupidità come complicazione"
E poi c'è gente che nasce nella ricchezza e nel privilegio perenni che fa di tutto perchè la più grande fetta possibile di umanità resti nell'ignoranza e nella confusione. Sono i superclub di iniziati, quelli che, inventandosi solenni balle per autoassolversi, si credono Dio in terra.

lunedì 8 aprile 2013

"Laboratorio/1" 
Da bambino, per indole o per educazione, pensavo che l'Umanità fosse intrinsecamente buona.
Sì, è chiaro, c'era il lupo cattivo, etc... ma, causa il mio ottimismo, erano concetti e figure, remote, quasi irreali. Adesso, dopo tante sberle date e ricevute, dopo tanti libri letti e riletti, la penso in modo diverso.
Laboratorio di Letteratura, Abbazia di Sankt Gallen, Schweiz
Se "anime" fetide come Hitler, Stalin, Videla, Pol Pot, Pinochet, Idi Amin Dada, Mao Ze Dong, Bokassa, le centrali spionistiche americane, i gruppi di potere occulto di vario colore e fetore e gentaglia simile hanno potuto seminare milioni di morti e indicibili sofferenze è grazie alla facilità di reclutamento dei vari Eichmann, i travet dell'orrore. Per la banalità del male, come scrisse Hannah Arendt.
Hannah Arendt
"Le anime morte", Nikolaj Vasil'evič Gogol'
"Se questo è un uomo", Primo Levi
"Diario", Anna Frank
"La banalità del male", Hannah Arendt
"Arcipelago Gulag", Aleksandr Solženicyn
"Il Maestro e Margherita", Michail Afanas'evič Bulgakov
"Il giorno della civetta", Leonardo Sciascia
e tanti altri libri ancora mi hanno fatto cambiare idea su questa Umanità... miscuglio pieno di fumo e di vento.

L'umanità alla nascita non è garantita. Va coltivata ogni singolo giorno che passiamo su questo pezzo di pietra. 


sabato 6 aprile 2013

"Complimenti agli integralisti"
Sì, perchè cercando di ammazzare una ragazzina che vuole studiare, emanciparsi, capire, crescere, hanno dimostrato di essere intelligenti. Hanno capito che ancor più che assaltare caserme e posti di polizia, far saltare qualche disgraziato autobus, o sparare in faccia allo sventurato di turno,

il modo più sicuro per poter continuare a regnare senza scadenza è tenere la gente nell'ignoranza, negare l'educazione ai ragazzi in generale, e alle ragazze in particolare.

Non mi importa se a scuola dovrò sedere per terra.
Tutto ciò che voglio è Educazione. E non ho paura di nessuno.

A questo punto complimenti anche alla Mafia perchè ha capito che, tenendo la Sicilia nel bisogno e nel sottosviluppo, potrà regnare fin quando la Sicilia sarà... povera e persa.

giovedì 4 aprile 2013

"Anime pie..."
Il signore sotto è il mio professore di "Costruzioni di Macchine" (IV anno) e "Calcolo e Progetto di Macchine" (V anno) al Politecnico di Torino. Uno che ci insegnava a calcolare le velocità critiche flessionali e torsionali degli alberi, gli ingranaggi, le pressioni hertziane sui cuscinetti, i dischi rotanti ad alta velocità ed alta temperatura (le turbine) ed altre cose simili. Il Professor Giovannozzi era, però, un tipo speciale ed aveva fama di essere lo spauracchio della facoltà.

Renato Giovannozzi, Professore Politecnico di Torino
Eravamo sul finire degli anni '70. Tempi caldi, sequestro Moro, etc...
Lui cominciava le lezioni, sempre, con: "Anime pie...oggi aprirò la lezione con "I gabbiani" di Cechov...". Altre volte ci riservava qualche sorvolo della Divina Commedia o della "Gerusalemme Liberata". Roba da 5 minuti poi, cominciava a macinare formule.


Lo contestammo! In un'assemblea, improvvista all'inizio di una delle sue lezioni, lo apostrofammo con "Istrione...". Che idioti! La maggior parte del corso eravamo degli autentici idioti. Roba da "guardie rosse maoiste". Renato Giovannozzi, insieme al mitico Professor Contino (scuole medie), è stato uno dei personaggi fondamentali della mia carriera scolastica (vita).


martedì 2 aprile 2013

"Malala!"
Non ho voglia di far ricerche, ma potrei riempire libroni con i nomi di squallidi personaggi decorati con alte onorificenze da inglesi, francesi, italiani, ... (per piaggeria, ipocrisia e interesse). Generali europei, dittatori africani, despoti mediorientali, caudillos sudamericani, ce n'è per tutti i gusti.
 
"Onorevole (sic!)".
Visti i continui scandali, il basso "livello" morale e il numero degli indagati nel parlamento italiano, assegnare, automaticamente, il titolo di onorevole agli eletti è un insulto al pudore, alla logica e al buonsenso.
"Onorevoli" 

Da sempre, da quand'ero bambino, quando vedevo in TV picchetti d'onore e salamelecchi fra gli alti papaveri, mi chiedevo cosa avevan fatto quei tipi lì. Quando "andava bene" erano delle autentiche nullità, quando andava male, si lasciavano dietro valanghe di morti. Raramente, dietro a quei picchetti d'onore, c'erano dei veri statisti.

Quando sento, invece, nomi come quello di  ملاله یوسفزۍ‎,  ملالہ یوسف زئی‎, Malālah Yūsafzay, insomma Malala Yousafzai... scatto in piedi come una molla.  A soli quindici anni ha dato prova di grande lucidità e immenso coraggio. 
Malala Yousafzai
Altri nomi per cui scatto in piedi come un fulmine sono Valerij Michajlovič Sablin,  Malalai Joya,
Jan Palach, Mohamed Bouazizi, Nelson Mandela, Mohamed Moosadeq e tanti, tanti, altri veri esseri umani. E non per quello che hanno detto, ma per quello che hanno detto, fatto e pagato.