Ieri, alla notizia che Napolitano è stato rieletto, mi è venuta la nausea. Una profonda, devastante nausea da vomito. Tanti pensieri mi si sono affollati nella mente. Ne parlerò nei prossimi giorni, ma intanto vi riporto sotto l'articolo che scrissi il 4 marzo scorso.
In queste settimane Beppe Grillo si è fatto impallinare, come un piccione, per ben tre volte: sulle presidenze del Senato, della Camera e della Repubblica. Alla fine i pesci marci di sempre se lo sono ammuccato (= ingoiato). Nel chiuso dei bordelli del "potere" hanno re-imposto una mummia vivente, un personaggio dal non invidiabile passato e dal torbido presente. Napolitano mi fa pensare alla gerontocrazia corrotta, falsa e assassina alla Breznev, Andropov, Cernenko. Nel bellissimo libro sulla sua vita Julia Dobrovolskaja ha scritto: "Vivere in Unione Sovietica era umiliante" (pag. 168). Ieri, il mio 50% italiano, ha provato un profondo senso di vergogna e umiliazione.
lunedì 4 marzo 2013
"Simbolo!"
Il Presidente della Repubblica è un simbolo, e la sola idea di dover vedere al Quirinale, per i prossimi sette anni, politicanti come Prodi, Amato, Monti o compagnia bella, sarebbe una solenne sberla a quest'aria di rinnovamento. L'Italia è piena di gente di valore, mandiamone una/uno, al Colle.
Un italiano di valore al Quirinale |
In termini personali gli costerebbe una gran fatica, ma ne varrebbe la pena.
Per i prossimi sette anni il Presidente sarebbe la prova provata che qualcosa in questo Paese può cambiare, sta cambiando.
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