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domenica 5 maggio 2013

"Orologi, Ponti ed entropia".
Per distruggere un orologio non occorrono particolari capacità e, inoltre, è una cosa che si può fare in fretta: basta una martellata.


Costruirlo è un'altra storia, occorrono: visione, competenza, attrezzature, capitali, organizzazione e... tempo. La stessa cosa si può dire di un edificio, di un ponte, ....

Le rivoluzioni violente sono sempre una tragedia. A pagarne il prezzo più alto sono le classi più deboli. Sparatine, ammazzatine, bombardamenti, fame, freddo, sporcizia, malattie, budella al vento, tanfo, esecuzioni e vendette lasciano la società, per lungo tempo, senza un tetto sulla testa (chiedetelo agli iracheni o ai libici). Più che il pacifismo dei rivoltosi, il miglior deterrente contro la violenza sarebbe però l'intelligenza della casta al potere che, capito che la situazione è al limite, dovrebbe avere il coraggio di accendere il cervello e tendere la mano a chi è oppresso, a chi si da fuoco, a chi non sa cosa dare da mangiare ai propri figli. Utopia? Idealismo? Forse. Di sicuro buonsenso.
La Storia insegna, la Storia si ripete, ma solo se la si conosce e la si tiene in considerazione. 


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