Translate

lunedì 1 luglio 2013

"Antimilitarismo/1".
Alcune sere fa ho guardato un programma televisivo sul Tibet. Intervistato, il Dalai Lama ha detto:"No, per liberarci dall'occupazione cinese, la via della violenza non è percorribile, non ha senso,...". Mentre lo diceva ogni muscolo del suo viso, gli angoli della bocca, l'espressione degli occhi, confermavano quanto gli usciva dalla bocca.

"Alieni" mi sono detto "uno come lui e uno come stalin-dalla-pallottola-facile sono alieni l'un per l'altro" e, nel mondo reale, non possono che vincere gli stalin, gli hitler, i pol pot, i pinochet.


E' una questione tecnica. E' un problema di "gradi di libertà" degli individui, di vincoli iperstatici di polizia, di espressione, di manipolazioni, di disinformazione, di evoluzioni libere e forzate, di uso dell'intimidazione (prima) e della violenza (dopo), di collassi fragili e di rotture duttili. E' un problema di termodinamica, di entropia, di ordine e disordine. E' un problema di limiti morali. Sono le leggi fisiche a sentenziare che, nel breve termine e nelle 3Dimensioni, contro gentaglia come stalin, hitler, pinochet, e via dicendo, gente come il Dalai Lama non può che perdere.
* * *
E' per questo che l'antimilitarismo tout court non è difendibile. Gli eserciti, quelli al servizio della libertà, della giustizia e della dignità dell'uomo, servono. Altro che!



Nessun commento:

Posta un commento